Internazionalizzazione

L’internazionalizzazione è una sfida per le imprese italiane, soprattutto per le PMI: la possibilità di aprirsi a nuovi mercati, alla ricerca di opportunità di sviluppo o di crescita aziendale rappresenta quasi una scelta obbligata in questo periodo storico.

Affrontare nuovi mercati porta con sé una serie di rischi; se non si vuole destabilizzare l’intera organizzazione, prima di avviare una strategia di internazionalizzazione, occorre analizzarli ed approfondirli.

Pensiamo ai rischi:

  • monetari
  • economici
  • di mercato
  • di Paese

Tutti aspetti che sono o possono essere molto diversi da quelli del Paese d’origine e che comportano una pianificazione strategica aziendale, con l’impiego di figure professionali che non sempre le PMI hanno a disposizione all’interno dell’assetto aziendale

Qual è la soluzione che proponiamo

Affrontiamo il processo di internazionalizzazione affiancandoti dalla strategia all’operatività.

Metodologie, strumenti, finanza e competenze per vendere i tuoi prodotti all’estero con obiettivi concreti e misurabili. 

Un percorso chiaro, scandito da momenti di verifica per raggiungere gli obiettivi strategici pianificati.

  • Check up aziendale per verificare il grado di maturità all’export;
  • Definizione di obiettivi sostenibili per la crescita aziendale;
  • Analisi di mercato per individuare i paesi strategici e calibrare la giusta strategia di penetrazione;
  • azioni dirette e mirate di lead generation;
  • supporto e affiancamento per la partecipazione a fiere e B2B.

Cosa rischi se non ti affidi ad un professionista per i tuoi progetti d’internazionalizzazione?

L’errore più frequente è quello di provare a replicare all’estero le stesse prassi commerciali che applichiamo nel nostro Paese. Vendere in mercati diversi dal nostro comporta una serie di criticità e difficoltà che occorre gestire per tempo:

  • difficoltà a capire qual è la controparte giusta e come è organizzato quello specifico mercato (ci sono distributori? reti di agenzie? meglio trovare una struttura commerciale in zona?)
  • difficoltà a comprendere che le dinamiche dei consumi di una determinata area o Paese, possono essere guidate da leve diverse di quelle del mercato nazionale;
  • insufficienti informazioni sui clienti. Questo comporta rischi sui pagamenti e sul buon esito del progetto
  • Insufficiente conoscenza delle modalità relazionali e di comportamento delle controparti estere: questo fa rischiare gaffes e fraintendimenti
  • Scarsa conoscenza della lingua

Per questo motivo intraprendere un percorso di internazionalizzazione della propria impresa richiede una preparazione che va oltre le competenze merceologiche, che sono una condizione necessaria, ma non sufficiente.

Affidarsi ad un consulente per aprire o sviluppare un mercato, permette di ridurre al minimo i rischi ed i costi derivanti dagli errori a cui  inevitabilmente si va incontro se si agisce da soli.

Le informazioni incomplete o poco chiare reperite in rete, i consigli dell’amico che già opera all’estero o le notizie “per sentito dire”, possono nuocere gravemente all’economia di un’azienda.

Probabilmente ti starai facendo queste domande?

Se mi affido ad un consulente mi ritroverò solo con un piano teorico?

Il nostro obiettivo è consentirti di entrare in un Paese, stipulare accordi ed intavolare relazioni, per far questo è necessario definire la  strategia (che può sembrarti teorica ma è il piano che consente di essere operativi) ed affiancarti nell’operatività, raggiungendo controparti, supportandoti negli incontri e nelle fiere.

E’ possibile affrontare l’ingresso in un mercato estero senza essere fisicamente lì o senza avere un referente in loco?

Sì è possibile, ovviamente è importante capire con quale paese stiamo operando ed in funzione di questo, gestire la relazione nell’ottica della fidelizzazione.

Quanto tempo sarà necessario?

E’ importante riconoscere che i risultati significativi e duraturi si ottengono investendo tempo e risorse, questo vale per il mercato interno ed esterno ed è per questo che ti proponiamo un piano di azione, un piano che consenta di definire i tempi, i momenti di verifica, misurare gli scostamenti ed intervenire per non perdere di vista l’obiettivo concordato.

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