Che cos'è?

Per formazione finanziata si intende l’insieme degli strumenti finanziari che il legislatore mette a disposizione delle aziende per supportare  lo sviluppo delle competenze delle risorse interne all’azienda.

La formazione finanziata passa attraverso i Fondi Paritetici Interprofessionali (Legge 388/2000) che sono organismi di natura associativa di diritto privato, promossi dalle organizzazioni sindacali e finalizzati alla promozione di attività di formazione rivolte ai lavoratori occupati.

Destinando lo 0,30% a un Fondo Interprofessionale, l’azienda avrà la garanzia che quanto versato le possa ritornare in azioni formative volte a qualificare – in piena sintonia con le proprie strategie aziendali – i lavoratori dipendenti.

Stando ai dati del rapporto OCSE “Adult Learning in Italy:what role for Training Funds?” e del XIX Rapporto sulla formazione continua di ANPAL, i fondi rappresentano più di 900 mila aziende e 10 milioni di lavoratori.

Gestiscono circa 660 milioni ogni anno e stanziano, tramite avvisi pubblici annuali, circa 357 milioni di euro.

Costituiscono, pertanto, uno dei principali strumenti per il finanziamento della formazione continua in Italia.

Ad oggi i fondi operativi sono 19, dei 22 autorizzati dal Ministero del Lavoro, di cui 3 dedicati ai dirigenti.

Come funziona la formazione finanziata

I fondi interprofessionali finanziano progetti formativi individuali o di gruppo, aziendali, settoriali e territoriali, che le imprese in forma singola o associata decidono di realizzare per i propri dipendenti.

Possono aderire ai fondi interprofessionali PMI, Grandi Imprese, studi professionali, società cooperative, aziende agricole e, in generale, tutte quelle aziende che sono tenute a versare all’INPS per i propri dipendenti (dirigenti, quadri, impiegati e operai) il contributo dello 0,30% (il cosiddetto “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria”). 

Il finanziamento richiesto viene accordato in seguito alla presentazione di progetti formativi con relativo piano finanziario, seguendo le indicazioni della modalità di finanziamento scelta.
Ogni attività formativa deve avere il consenso delle rappresentanze imprenditoriali e sindacali, a livello aziendale, territoriale o categoriale.

Ogni fondo, secondo il proprio statuto, mette a disposizione delle aziende una o più modalità di finanziamento alla formazione.

Le principali modalità di finanziamento sono:

  • Conto Formazione: le aziende aderenti hanno la possibilità di accedere, in forma diretta, a una percentuale che varia dal 70% all’80% di quanto versato. La quota non destinata al Conto è utilizzata dai Fondi per finanziare in modo mutualistico il sistema degli Avvisi.
  • Avvisi Tematici o Generalisti: la restante quota versata e le risorse non utilizzate nei vari conti aziendali confluiscono in un unico conto collettivo che viene utilizzato per finanziare, mediante la pubblicazione di Avvisi, progetti che raggruppano più imprese in base a fabbisogni formativi comuni per territorio o settore.

Secondo il Rapporto Imprese 2021 dell’Istat, nel 2019 In Italia le imprese attive erano, 4,4 milioni di imprese non agricole, di queste solo 755.313 aziende aderiscono a Fondi Interprofessionali questo perchè:

  • c’è ancora poca conoscenza delle opportunità
  • gli iter sono complessi e non vengono seguiti accuratamente in tutti i passaggi

La gestione della formazione finanziata è particolarmente complessa, e richiede spesso l’assistenza di aziende esterne o Enti accreditati

Gli Enti attuatori spesso devono essere agenzie formative accreditate presso un particolare fondo, che si occupano della progettazione, presentazione, organizzazione e rendicontazione dei piani formativi.

Qual è la soluzione che proponiamo

  • Supporto all’azienda nell’individuazione e iscrizione al fondo interprofessionale più adatto. Ogni azienda può scegliere liberamente a quale fondo aderire, ma ogni fondo ha strumenti di finanziamento e logiche attuative diverse
  • Analisi dei bisogni di formazione, anche tramite test specifici delle competenze (check HRA)
  • Individuazione del o dei corsi di formazione da realizzare
  • inserimento dei corsi in un piano formativo da finanziare con i fondi interprofessionali e con altre fonti di finanziamento cumulabili come Bonus Formazione Industria 4.0 e Fondo Nuove Competenze
  • Selezione del corpo docente qualificato
  • Presentazione del piano al Fondo, che a seguito di valutazione ne dovrà approvare la finanziabilità.
  • Erogazione delle attività formative, nel rispetto del piano presentato, in termini di contenuti, calendario, partecipanti, modalità di erogazione
  • monitoraggio delle attività formative al fine di consentire
    • il raggiungimento dei parametri obiettivo di ogni piano (n° allievi formati, ore corso erogate)
    • il rispetto dei tempi di realizzazione delle attività formative
    il tutto al fine di poter ottenere il contributo previsto per ogni piano
  • rendicontazione del piano formativo
  • supporto alla richiesta di saldo del contributo

Le nostre referenze

oltre115

piani formativi gestiti

totale di quasi 500

corsi e investimenti per oltre 2 milioni €

99%dei casi

I nostri progetti ammessi a finanziamento

2regioni

quelle in cui siamo attivi

Alcune domande ricorrenti

Cosa succede se non chiudo un corso in tempo?

In caso di mancato rispetto delle tempistiche di realizzazione delle attività formative previste dal piano è necessario fare richiesta di proroga per non perdere il finanziamento.

Cosa succede se non utilizzo i fondi accumulati?

Le risorse accantonate dall’azienda sul proprio conto formazione devono essere utilizzate dalla stessa entro i successivi 2 (due) anni.

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