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Emergenza competenze: novità dal Recruiting e dalla Formazione

  |   Consulenza, Formazione

Fonti: Il Sole 24 Ore, LinkedIn

Dal Talent Trends Report 2019, indagine condotta annualmente da Randstad Sourceright, sembra esserci una vera e propria “emergenza competenze” in corso: il 76% dei manager intervistati considera una seria preoccupazione la scarsità di figure con competenze avanzate, elemento che influenzerebbe (negativamente) poi più di altri le performance aziendali.

Cosa sta accadendo nel mondo del recruiting?

Secondo un’indagine condotta da Linkedin (Recruiter Sentiment Italia 2019), i settori nei quali i professionisti del lavoro nel 2018 hanno trovato maggiore difficoltà a trovare i giusti candidati, sono:

  • finance & banking (32%)
  • IT legato alla produzione di hardware (30%)
  • istruzione (29%)
  • media e comunicazione (29%)
  • sanità (29%).

Nello specifico delle competenze, invece, quelle che più hanno faticato a trovare sono state:

  • le competenze in ambito tecnologico e di coding (36%)
  • le capacità di problem solving (31%)
  • la creatività (30%)
  • l’abilità di gestire i tempi di lavoro in maniera corretta (28%)
  • le competenze nell’ambito del web design (28%)
  • la capacità di collaborazione (27%)
  • il senso di leadership (26%).

In generale è emerso che il 40% dei recruiter italiani pensa che non vi siano abbastanza candidati con le giuste competenze digitali rispetto ai posti di lavoro disponibili.

E questo della carenza di digital skills è un fattore che non riguarda solo nuove figure da inserire, confinato quindi al mondo del recruiting, ma riguarda sempre più anche le figure già presenti nelle aziende, coinvolgendo così anche il mondo della formazione.

Quante imprese hanno percepito tale lacuna e si sono attrezzate per colmarla?

Secondo Randstad, solo il 41% delle imprese è corso ai ripari con programmi di formazione specializzata.

Questo per quanto riguarda le hard skills. E le soft skills?

Sì, se ne parla sempre di più e sempre di più ne sentiremo ancora parlare. Anche in questo caso la tematica non tira in ballo solo il mondo del recruiting ma anche quello della formazione.

La valutazione delle soft skills, spesso, può fare la differenza e risultare decisiva per scegliere il candidato migliore e portare a termine con successo l’intero processo di recruitment. Basti pensare che l’89% delle assunzioni risulta sbagliato per la mancanza di personalità o di motivazione da parte del candidato, spesso proprio a causa del mancato approfondimento sulle soft skills (fonte Leadership IQ e LinkedIn Global Talent Trends 2019).

Le soft skills costituiscono la controparte delle hard skills, ovvero tutte quelle competenze tecniche misurabili in maniera oggettiva, e comprendono capacità relative ai tratti della personalità, alle attitudini, agli stili di comunicazione e a tutte quelle doti empatiche ed espressive, che difficilmente si apprendono durante un percorso universitario.

Per intenderci meglio, le soft skills di cui oggi le aziende stanno mostrando sempre più necessità sembrano essere:

  • Problem Solving
  • Creatività
  • Negoziazione
  • Lateral Thinking
  • Capacità decisionale
  • Team Management
  • Intelligenza emotiva
  • Pensiero Critico
  • Gestione Dello Stress
  • Proattività

Ma se questo tipo di competenze, a differenza delle hard skills, non sono oggettivamente misurabili, in che modo un’azienda può valutarle?

Noi di Partner utilizziamo uno strumento che, attraverso una metodologia consolidata e sperimentata in oltre 40.000 casi in tutto il mondo, permette di valutare in maniera scientifica, con una affidabilità superiore al 92%, le Soft Skills, le abilità relazionali e comportamentali.

Come funziona?

La valutazione avviene attraverso la compilazione di un test online da parte del candidato (tempo richiesto di circa 15 minuti), con successive analisi, elaborazione dei dati, redazione e infine consegna del report.

Abbiamo finora effettuato oltre 100 test, utilizzati dai nostri clienti non solo in fase di ricerca e selezione per scegliere la figura più adatta tra due o più candidati, ma anche per valutare determinati aspetti di figure già inserite in azienda, così da mettere in piedi un piano formativo mirato e specifico.

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